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La città, centro egemone dell'Agro falisco, fu conquistata dai romani nel 241 a.C. e il pianoro fu in parte abbandonato, mentre la popolazione si concentrò a Falerii Novi, città edificata a poche miglia.

Data:

22 Novembre 2023

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Descrizione

La città, centro egemone dell'Agro falisco, fu conquistata dai romani nel 241 a.C. e il pianoro fu in parte abbandonato, mentre la popolazione si concentrò a Falerii Novi, città edificata a poche miglia.
L'area dell'antica Falerii (Veteres) recuperò il proprio ruolo durante la guerra greco - antica e la città (Civitas), fu sede vescovile dal IX secolo.
Governata dai conti Sassoni per tutto l'XI secolo, la città tornò nell'ambito della Santa Sede, ospitando vari pontefici: si sviluppò allora l'edilizia ecclesiastica, come testimonia la costruzione della nuova Cattedrale. Durante il governatore di Rodrigo Borgia, futuro papa Alessandro VI (1492 - 1503), si edificò il Forte Sangallo i cui lavori si conclusero durante il pontificato di Giulio Ii (1503 - 1513).
nel 1870, Civiat Castellana entrò a far parte del Regno d'Italia e pochi decenni dopo si concretizzò la prima industrializzazione con lo sviluppo del settore ceramico, che garantì il progresso economico della città e dell'intero distretto.

Civita Castellana si trova su un altopiano tufaceo caratterizzato da ripidi fianchi, dette forre, lambiti dal Rio Maggiore, dal Rio Filetto e dal fiume Treia. Le forre sono fra i paesaggi più caratteristici dell'Alto Lazio e rappresentano la peculiarità che rende unico questo territorio.
La vegetazione delle forre è rigogliosa e sottolinea, come un sistema linfatico, lo scorrere delle acque nel loro percorso. Un paesaggio che ha affascinato i viaggiatori del Grand Tour che percorrevano la via Flaminia fino a Roma e che lo hanno descritto e rappresentato in numerose opere d'arte.

CITTA' DELLA CERAMICA

Nell'area di Civita Castellana l'attività industriale primaria è senza dubbio la ceramica, la cui industria nei suoi vari settori caratterizza la cittadina configurandosi come "monosettorialità produttiva".

Le prime manifestazioni di quest'arte risalgono ai primordi della storia di questa città e sono state favorite dalla presenza di estesi giacimenti di argilla plastica e della disponibilità di materie prime di qualità.

Dal punto di vista quanitativo nel Distretto Industriale operano complessivamente 75 imprese specializzate principalmente nella produzione di sanitari e stoviglierie.

L'industria della ceramica civitonica svolge quindi un ruolo insostituibile nell'economia provinciale, con un'incidenza sull'export del 52,8% ed un fatturato pari al 52% per circa 700 miliardi di valore.

VIA AMERINA

La via Amerina si staccava dalla Cassia nella valle del Baccano e, attraverso l’antico ager faliscus, metteva in comunicazione Roma con l’Umbria, prendendo nome dalla città di Amelia (Ameria). Costruita dopo la conquista romana del territorio (241 a.C.), inglobò l’antico sistema viario preromano, collegando importanti assi trasversali (Cassia, Flaminia, Tiberina).
Il percorso, ancora identificabile, è segnato dalle città (Nepi, Falerii Novi) e dalle località prossime
(Castel S. Elia, Civita Castellana, Fabrica di Roma, Corchiano, Gallese, Vasanello, Orte); altri centri si offrono come punti di riferimento per interessanti diversioni (Faleria, Calcata).
La via Amerina è, in sintesi, una strada romana che attraversa il territorio falisco, conservando l’eco profonda dell’età medievale e della tradizione cristiana; in tal senso, è riuscita ad assorbire le memorie storiche ed artistiche delle aree interessate, offrendo il punto di riferimento per l’identificazione di un preciso itinerario culturale ed ambientale. Del periodo falisco restano i pagi, con le relative necropoli: arroccati sui pianori tufacei dominanti le vallate, ospitarono popolazioni dedite alle prime forme di agricoltura organizzata, sostenuta da ingegnosi sistemi di bonifica e drenaggio (cunicoli, pozzi verticali, dighe fluviali). La conquista romana facilitò il decentramento urbano e l’incremento della produzione agricola, con nuove città (Falerii Novi) e nuove vie di comunicazione (Amerina, Flaminia), mentre fattorie e ville rustiche si insediavano nell’ambiente rurale.

La fine del dominio romano e le incursioni barbariche, dal V al X secolo, modificarono l’assetto dell’area, con il rafforzamento degli abitati posti sulle alture protette; la guerra greco-gotica (sec. VI) e il conseguente riordino bizantino, decretarono la fortificazione di alcuni centri gravitanti sull’Amerina (Nepi, Falerii, Gallese), risultati poi determinanti nella successiva invasione longobarda: i solidi castra proteggevano l’unico percorso sicuro tra il ducato di Roma e l’esarcato di Ravenna (il corridoio bizantino), garantendo le necessarie comunicazioni.

La successiva azione della Chiesa romana restituì tranquillità all’intero tracciato e l’Amerina assunse un ruolo secondario. La religione cristiana ha lasciato significative testimonianze sul percorso amerino, spesso coincidenti con i luoghi segnati dal martirio dei primi fedeli, dalle catacombe di Nepi (catacomba di S. Savinilla; SS. Tolomeo e Romano) e di Falerii Novi (catacomba dei SS Gratiliano e Felicissima), sino ai patroni di Civita Castellana (SS. Marciano e Giovanni) e Vasanello (cappella di S. Lanno); dei secoli successivi restano significativi luoghi di culto a Castel S. Elia (santi monaci della Valle Suppentonia) e Gallese (basilica di S. Famiano, monaco pellegrino del XII secolo).

Sui numerosi castra si sono poi inserite prestigiose strutture rinascimentali e barocche, spesso ospitate negli antichi castelli e rocche, vigili custodi di un nobile trascorso mai sopito dal tempo.


Servizi


Modalità di accesso

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Indirizzo

Piazza Giacomo Matteotti, 3 - Civita Castellana VT

Ulteriori dettagli


Orario pubblico

lunedì: 09:30–12:30 / 15–17
martedì: 09:30–12:30
mercoledì: 09:30–12:30
giovedì: 09:30–12:30 / 15–17
venerdì: 09:30–12:30
sabato e domenica: chiuso


Contatti

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Piazza Giacomo Matteotti, 3, 01033 Civita Castellana VT

T 0761.590200


Ultimo aggiornamento: 19/09/2024, 10:46

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